- 3 Gennaio 2023
Spalletti presenta Inter-Napoli: “Non siamo appagati! Loro squadra top. Sozza? Nessun complottismo voglio veder gioire i napoletani”

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Il tecnico azzurro Spalletti parla in conferenza stampa del big match di domani a San Siro: le parole.
Manca poco e sarà Inter-Napoli domani alle ore 20.45 a San Siro.
Partita Scudetto e big match della 16esima giornata che può lanciare ulteriormente gli azzurri primi, oggi, a +8 sul Milan e +11 proprio sui nerazzurri.
Ecco le parole del tecnico Spalletti che in conferenza stampa ha presentato il posticipo di domani:
“Siamo pronti? In questo periodo di break abbiamo fatto quello che dovevamo, valutando individualmente i calciatori tra chi tornava dal mondiale e chi era stato in vacanza. Per quello che abbiamo visto le risposte sono state buone, come ho già detto per noi non è un ripartire perché con la testa siamo rimasti a dove abbiamo lasciato. Abbiamo iniziato questo bellissimo viaggio un anno e mezzo fa e non ci sono fermate, non ci sono stazioni, ci fermeremo solo quando sapremo come sarà finita.
Complottismo? Noi non pensiamo a complotti di nessun genere, però se tanti e spesso tirate fuori questi discorsi è segno che il nostro sistema è migliorabile. La credibilità deve essere la prima cosa. Noi dobbiamo usare l’amore di Napoli per questo sport, la nostra voglia di dare felicità alle persone e giocare belle partite. Designazione di Sozza? Dobbiamo comportarci meglio tutti, pensare in maniera corretta tutti ed eliminare questo modo di pensare.
Rrahmani? Forse è quello che andrà giudicato per la prestazione per il periodo che ha attraversato, ci vorrà la partita per poi trarre le conclusioni sulla sua condizione.
Appagamento? Noi non ci arriviamo forti della posizione in classifica o di non aver mai perso, ma forti per la consapevolezza di ciò che sappiamo fare in campo. E’ quello fondamentale per avere buone statistiche, solo su questo svilupperemo le prossime gare, su quello che sappiamo fare in campo. Avremo di fronte una grande squadra, non ti salva dove sei ma cosa sai riproporre in partita, come sai confrontarti anche se alcuni club superati sono di quelli importantissimi e non c’è stato timore di non farcela. Si gioca il nostro calcio, che è piaciuto a tanti, ed ha dato benefici alla squadra e che ha esaltato molti giocatori. Ho le stesse sensazioni positive come nei mesi scorsi.
L’Inter senza Brozovic? E’ una squadra di livello top, negli ultimi 3 anni e mezzo ha fatto investimenti da squadra di livello top europeo, ha grande capacità di dilatare facilmente il campo per ampiezza e profondità.
L’importanza della sfida? Noi siamo entrati in una fase eccitante e godibile del nostro lavoro, siamo in un grande campionato a giocarcelo con le altre. Non è una sfida solo della squadra, ma di una città intera, solo le grandi sfide consegnano a chi le affronta in maniera corretta una grandezza. Si diventa grandi nelle grandi sfide, se si vanno a usare tutte le nostre qualità, dobbiamo essere più forti di tutto, scetticismo, pregiudizio, pure le paure di chi ci vuole bene. Dobbiamo giocare liberi da tutto, senza dubbi così ci metteremo qualcosa di più, sapendo che lo facciamo per l’orgoglio della nostra città intera e per quello che ho visto i calciatori sono dentro questa grande sfida.
Credibilità del campionato dopo le ultime vicissitudini? Andrebbero sviluppate con molto tempo, bisogna sempre domandarci se tutti stiamo facendo del nostro meglio affinché sia un calcio più credibile, potendo usare il calcio anche per il sociale. Non so se si può andare nelle situazioni con una frase in una conferenza rivolta alla gara con l’Inter, la cosa fondamentale è quella, poi ci sarà tempo per approfondire, ma in questo momento parliamo della partita.
Lo Scudetto? E’ una vostra ossessione. Io voglio vedere gioire il popolo napoletano come ha fatto quello argentino dopo il Mondiale…”
Pensiero in chiusura su Pelè: “E’ stato un altro dispiacere che abbiamo subito in questo periodo, Messi, Maradona, Pelé, anche se in diverse fasi sono e sono stati calciatori che hanno lasciato un marchio indelebile per le loro qualità tecniche e professionali. Su Pelé volevo fare i complimenti a chi non ha tolto la maglia, su richiesta del giocatore, ma lui era già moderno come persona. Se una maglia si toglie, lo dico a chi resta indietro, poi non si vede più. Il 10 andrebbe fatto vedere più possibile che è di Pelé, alcune cose non le capisco ma complimenti a chi non ha levato il numero di maglia”.