• 20 Gennaio 2023

Salernitana-Napoli, ma quale derby! Una rivalità che non ha motivo d’esistere

Salernitana-Napoli, ma quale derby! Una rivalità che non ha motivo d’esistere

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L’accesa rivalità portata avanti dai tifosi della Salernitana non ha motivo d’esistere: domani per i napoletani non sarà affatto un derby.

Salernitana-Napoli, ma quale derby! Una rivalità che non ha motivo d’esistere.

Quante volte ci siamo appassionati a guardare un derby: quello della Capitale, quello della Madonnina, della Lanterna e della Mole. Un Derby è sempre una stracittadina con le due squadre impegnate a giocarsi per 90 minuti la “supremazia comunale”, con una accesa rivalità che ci riporta alle battaglie tra i Guelfi e i Ghibellini nella Firenze del basso Medioevo.

Poi, con il tempo, il calcio italiano ci ha regalato anche “Derby alternativi” come il quello d’Italia tra Inter e Juve e quello del Sole tra Napoli e Roma. Etichettare come derby la gara che vede due club della stessa regione è fuori luogo a meno che non si affrontino Bari e Lecce e Catania e Palermo, per obiettivi calcistici comuni.

Il match tra Salernitana e Napoli, quindi,  non può mai considerarsi un Derby. Troppa differenza tra i due club per storia e obiettivi, troppo pochi i precedenti (solo 13) nell’arco di una vita!

L’astio da derby tra Salernitani e Napoletani non ha assolutamente motivo d’esistere, un astio, da sottolineare, più ascrivibile a internet che nei fatti.

Da dove parte la rivalità tra Salerno e Napoli?

Tutto ebbe inizio nel non lontanissimo ’95. E la goccia che fece traboccare il vaso, purtroppo coincise con la morte di Andrea Fortunato, giovane terzino salernitano. Andrea, scomparso a neanche 24 anni per leucemia, calciatore di proprietà della Juventus.
Per commemorare il ragazzo, nell’estate dello stesso anno, si organizzò un torneo amichevole all’Arechi. A partecipare al triangolare Salernitana, Juve e anche il Napoli.
Fu in quell’occasione che sorsero i primi veri problemi: le tifoserie entrarono in contatto e ci furono diversi scontri.
Poi qualche anno dopo i granata si affacciarono per la prima volta in serie A con il Napoli di Ferlaino protagonista di un ormai inesorabile declino: da quella volta, ogni sfida, è diventata, almeno per loro, da una partita normale , un derby.
Il resto è storia recente con il Napoli che lotta stabilmente per i piani alti del calcio italiano e la Salernitana che ha evitato la radiazione dopo l’era Lotito grazie, guarda un po’, ad un napoletano, Danilo Iervolino che nella scorsa stagione ha salvato il club anche da retrocessione sicura.
Contenti che un altro club campano sia in massima serie, augurando anche a Vigorito di riportare presto il Benevento in A e all’Avellino di ripercorrere i fasti degli anni ’80, ma per i napoletani, quello con la Salernitana, non sarà mai un derby e neanche una gara sentitissima.
Nessun particolare astio verso la Salernitana se non quello che si prova per qualsiasi club (dal Liverpool al Canicattì, ndr) che incrocia la strada del Napoli.

 

 

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