- 2 Marzo 2023
Radio24- Aurelio De Laurentiis a raffica: “Coppe europee da rivoluzionare, ma mai la Superlega di Agnelli! Vi spiego la mia idea…”

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Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio24 durante il programma “Tutti convocati”
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio24 durante il programma “Tutti convocati”
Di seguito le sue dichiarazioni:
“Vedo che a Radio24 state parlando sempre più spesso di noi, è bellissimo. Pardo (conduttore di ‘Tutti convocati’ e telecronista Dazn, ndr) è nemico della qualità perché lavora per l’emittente che manda in onda sempre in ritardo e con una qualità scadente le partite. Io qui volevo inventarmi Radio Napoli e qualche estate l’abbiamo fatto. Si facevano delle incursioni nel mondo calcistico che ogni tanto perde colpi perché c’è un gioco al massacro, come se ci fosse un certo masochismo. Il calcio è seguito da 28 milioni di tifosi in Italia, immaginate quindi nel mondo.
Gli Stati Uniti sono un paese giovane e vanno sempre un passo avanti. Mi fa molto ridere quando mi danno del visionario. Ma poi vedo che tutti gli altri continuano a vivere meschinamente una condizione schiava del passato, fatta di Federcalcio, Leghe, UEFA e compagnia bella. Mi ha colpito un’intervista di una giovanissima signora che ha una squadra minore, l’Entella, che ha espresso un concetto molto chiaro: è possibile che tutto quello che è imprenditorialità sia nelle mani di menti che non hanno cultura dell’impresa, ma sono ex calciatori, ex procuratori? Fare l’imprenditore è un’altra cosa. Siamo sempre schiavi del vecchio perché è facile da cavalcare, se fai il prenditore e non l’imprenditore si cerca sempre il vecchio, si parla del passato e non del futuro”.
Quali che oggi hanno 15 anni saranno vostri clienti tra 10 anni: “Noi siamo tutti responsabili dell’allontanamento delle giovani generazioni. Il gioco del calcio non si è mai rinnovato, è estremamente vecchio. Poi capita il Covid e ci si inventano le interruzioni ogni dieci minuti perché si gioca in estate. Io ho sempre sostenuto il VAR per primo e infatti in Italia sta funzionando. In Italia non si fa tesoro delle esperienze del mondo. Se l’NBA e il Football Americano fanno 10 miliardi di incasso all’anno una ragione ci sarà. In Europa invece non ci riusciamo perché siamo ancora alla Champions, all’Europa League e alla Conference League.
Ma chi vuole farla la Conference League? E vale anche per l’Europa League. Nessuno vuole rendersene conto: giochiamo troppo, roviniamo troppo i nostri calciatori e li esponiamo a rischi di rotture e questo porterebbe a una minusvalenza. Va benissimo il merito e lo spirito della sportività perché accomuna i giovani, siamo tutti per lo sport e implementare palestre, campetti di calcio e avere spirito sportivo. Però poi dopo bisogna combinare i fattori della produzione con le esigente del mercato, su cui è necessario investire sempre più. Ma se non ci sono i proventi vuol dire che questo calcio è morto e chi lo gestisce dall’alto non ha interesse, perché vuole solo mantenere la sua posizione”.