• 30 Gennaio 2023

Non parlateci di plusvalenza e arrendevolezza altrui: questo Napoli è troppo più forte delle altre

Non parlateci di plusvalenza e arrendevolezza altrui: questo Napoli è troppo più forte delle altre

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Penalizzazioni, scivoloni altrui e altri alibi: non si può non dire che questo Napoli è la più forte. Senza appello.

Non parlateci di plusvalenza e arrendevolezza altrui: questo Napoli è troppo più forte delle altre.

Il Napoli vince ancora. Vince la sua 17esima gara (su 20 partite di campionato) trasformando il “Maradona” catino inespugnabile. E poi la striscia di otto vittorie consecutive a Fuorigrotta mancava dall’anno del secondo Scudetto azzurro.

Un filo conduttore invisibile (mica tanto) tra i due Napoli confermato dall’abbraccio in settimana tra Careca (bomber di quel Napoli) e Spalletti (trainer di questa squadra) a Castel Volturno.

Una squadra indomita che trita tutto e tutti, che non si accontenta del pareggio ma che vuole vincere, sempre. Non è brava a fare calcoli (come il suo allenatore, ndr): l’obiettivo è sempre la vittoria e sempre con il proprio gioco.

Un cammino (quasi) perfetto che vede gli azzurri primi con 13 punti di vantaggio sulla prima inseguitrice (da ieri l’Inter dopo il capitombolo del Milan, ndr): mai nessuno aveva sfoggiato un distacco del genere nell’era dei tre punti a vittoria.

Ma c’è qualcuno che ancora non riesce a rendere omaggio a cotanta grandezza e conclamata supremazia.

Basterebbe solo un po’ di silenzio. Prendete spunto da ADL.

ADL non parla da un po’. Addirittura anche sul proprio profilo Twitter si limita solo a postare emoticon o frasi fatte. Anche uno come il vulcanico presidente ha capito che il silenzio è d’oro: anche lo “zittire” Don Aurelio è una delle grandi imprese di Spalletti.

Luciano da Certaldo  ha creato coesione in un gruppo che si getterebbe nel fuoco per lui, un ambiente che rema in un’unica direzione dove anche i magazzinieri sono allineati alla causa (Spalletti docet, ndr).

La storiella delle plusvalenze e del -15 inflitto ai “soliti noti” non può macchiare un campionato stratosferico degli azzurri.

I 38 punti sul campo, come piace dire da quelle parti, sono parenti comunque ad un pesante -15 sul campo. Giusto per intenderci.

E non se ne escano con l’arrendevolezza delle altre: Milan, Inter e anche le romane hanno i punti che fondamentalmente meritano. Stop.

Il potere logora chi non c’è l’ha. Lo strapotere del Napoli logora un po’ tutti in questo momento. L’arrendevolezza degli altri è dovuta alla grandezza di questi demoni in maglia azzurra.

La lamentela è l’alibi dei perdenti: quante volte a Napoli ce lo siam sentiti dire (nonostante ci fosse un fondo di verità…).

Nessuno può macchiare uno Scudetto che si sta meritando davvero sul campo. Nessuno può negare la gioia ad un popolo che festeggerebbe l’ambito traguardo dopo 33 anni.

Non c’è stramba teoria, accusa o linea editoriale che tenga.

Il silenzio (degli altri) sarebbe più opportuno: un sogno (troppe volte strappato) che sta diventando realtà merita un religioso silenzio. E tanti applausi.

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