Milan-Napoli, falso nueve o Raspadori? Il grande dubbio di Spalletti

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A Milano non ci sarà Osimhen, Spalletti dovrà scegliere tra Raspadori e un falso nueve: tre gli indiziati al ruolo.

Raspadori o falso nueve: il dubbio amletico di Spalletti.

Questa sera, alle ore 21.00, inizierà il primo round dei quarti Champions tra Napoli e Milan. La prima gara a San Siro potrebbe rappresentare un piccolo vantaggio per gli azzurri che, poi, saranno chiamati all’ aut aut del “Maradona” tra esattamente sei giorni.

Un appuntamento storico, importantissimo per il Napoli ma anche per il calcio italiano che dopo praticamente 20 anni può riportare due squadre tricolore alle semifinali della più grande competizione europea per club.

Appuntamento che però Spalletti non potrà affrontare al massimo delle proprie possibilità con il bomber principe out e un attacco da reinventare.

Ieri a Castel Volturno un colpo al cuore per i tifosi quando Osimhen lasciò la rifinitura e quindi la possibilità di partire con la squadra per Milano.

Ma ogni impedimento è giovamento, come recita un vecchio adagio popolare e Spalletti sta pensando a quali soluzioni affidarsi per il momento.

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A Milano mancherà anche l’eroe della gara di campionato dello scorso settembre, Giovanni Simeone, fermato anche lui da un infortunio muscolare.

Attacco decimato, quindi, ma Spalletti potrebbe, paradossalmente trarre beneficio dalla situazione d’emergenza come fece Sarri dopo il doppio infortunio a Milik.

Per questa sera il mister di Certaldo pensa ad un falso nueve (con un Raspa non al meglio, ndr) per sorprendere Pioli e le opzioni sono tre e portano i nomi di Lozano, Elmas e Kvaratskhelia.

Tutti e tre hanno più o meno le stesse possibilità di indossare, per questa sera, idealmente la maglia numero 9. Lozano, da punta, ha già giocato più volte con Ancelotti, Kvara nelle nazionali under georgiane, Elmas, tuttocampista azzurro, sarebbe al debutto assoluto.

La sensazione è quella, comunque di vedere Kvara alla Mertens con Lozano e Politano ai suoi lati con Zielinski, rimasto fermo per tutti i 90 minuti a Lecce, come il Perrotta di memoria spallettiana a Roma.

Davanti a Meret i soliti tre più Olivera (in vantaggio su Mario Rui, ndr). Mediana completata dai soliti Anguissa e Lobotka.