• 23 Marzo 2023

Lo Scudetto a Napoli varrebbe 100 da altre parti: c’entra la questione meridionale

Lo Scudetto a Napoli varrebbe 100 da altre parti: c’entra la questione meridionale

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Il Napoli si appresta a vincere il suo terzo Scudetto della storia, un titolo che ne varrebbe 100  da altre parti

La vittoria dello Scudetto da parte del Napoli sarebbe un fatto storico e c’entra la questione meridionale: per questo il titolo agli azzurri varrebbe 100 da altre parti.

Il calcio, come tutti gli altri sport, dovrebbe essere, come capita praticamente sempre in tutta Europa, momento di svago e per certi versi aggregazione al di là della fede calcistica.

90 minuti dove le persone staccano la spina dalla quotidianità immergendosi in uno spettacolo che rilassi e che faccia gioire in modo spensierato. Una palla che rotola su un prato verde inseguita da ventidue ragazzi che simboleggia spensieratezza e goliardia. Una passione senza tempo che emozioni i più grandi e i più piccoli.

Al di là delle facili esaltazioni di frange estremiste di tifo che, purtroppo, usano il calcio come valvola di sfogo, in Italia, dietro al calcio, si nasconde anche una rivalsa sociale.

Il Napoli con i suoi tifosi ne è l’esempio perfetto per spiegare il concetto che non è poi così contorto.

Da quando il calcio ha fatto breccia nel cuore degli italiani, portato dagli inglesi, sono stati assegnati 117 Scudetti e solo 8 vinti da club del centro-sud Italia.

La questione meridionale nel calcio.

Dicevamo degli 8 titoli vinti al centro-sud. Un dato che premia in modo schiacciante le squadre del nord con le piemontesi, ligure, lombarde ed emiliane a farla da padrona per diversi anni. In effetti c’è qualcosa di strano. Qualcosa di strano che in Italia c’è dal 1861, anno dell’ Unità d’Italia: si chiama questione meridionale e vale nel calcio come in tanti, tantissimi altri campi.

Un divario tra nord e sud voluto, pianificato a tavolino, con la conquista dell’indebitato Regno di Sardegna del Regno delle Due Sicilie, prospero e all’avanguardia, al netto di alcune lacune.

Dislivello sociale, economico e politico protrattosi anche nel calcio. Solo con l’avvento del fascismo iniziò leggermente ad appiattirsi con la Roma che per qualche anno provò a contendere lo strapotere ai super club del nord vincendo il suo primo titolo di Campione d’Italia nel ’42.

Casuali, quasi, i trionfi del Cagliari nel ’70 e della Lazio nel ’74 oltre che della Roma con il suo secondo Scudetto nel 1983 (le romane vinceranno gli ultimi titoli a cavallo tra gli anni 90 e 2000, ndr).

Per festeggiare il tricolore nell’ex Regno borbonico, però, si è dovuto attendere fine anni ’80. Fu il Napoli, l’ex Capitale del Mezzogiorno, a trionfare nel 1987 e nel ’90 con un marziano in campo, Maradona. E con Ferlaino che si indebitò tantissimo per combattere il nord industrializzato e influente nei palazzi del potere.

Il Sud, l’ex Regno delle Due Sicilie, attende praticamente più di 3 decenni per festeggiare il prestigioso titolo di Campione d’Italia. Per questo la frase “uno Scudetto a Napoli vale più di cento da altre parti” non è poi una frase fatta.

Una vittoria che sarebbe, come negli anni di Maradona, vera e propria rivalsa sociale. Una vittoria oltre il terreno di gioco.

Lo Scudetto che si appresta a vincere questo Napoli sarà anche più clamoroso di quelli passati. Vera rivalsa verso il nord arrogante, ricco e potente, una vittoria delle idee e della programmazione.

Una vittoria che può instradare, per certi versi, di nuovo la storia.

Napoli, in fibrillazione, si appresta a ritornare Capitale.

 

 

 

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