- 19 Aprile 2023
Le speranze del Napoli sbattono su Maignan e gli episodi: gli azzurri abbandonano il sogno europeo

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Sogno europeo svanito per gli azzurri: ma la Champions si lascia a testa altissima.
Solo applausi per i ragazzi di Spalletti che lasciano l’Europa dopo 180 minuti di altissimo livello: il sogno europeo per gli azzurri sbatte su Maignan.
Con i se e con i me non si fa la storia ma, magari, servono ad avvelenare ancor di più il boccone da mandar giù.
La notte del “Maradona” si tinge di rossonero, nera per il Napoli e rossa di rabbia per quanto visto nell’arco del doppio confronto e per certi episodi che potevano indirizzare, anche con un po’ più di fortuna, l’andamento delle due gare.
Un grandissimo Maignan per il Milan e la troppa poca precisione del Napoli sia a San Siro che a Fuorigrotta hanno fatto la differenza. Parlare di questa partita, però, è complicatissimo; si rischierebbe di creare confusione o cercare alibi e colpevoli.
La differenza Leao-Kvara e un solo gol in 180′.
Per la mole di gioco, aggressività e occasioni più o meno nitide create segnare un solo gol, per giunta a pochi secondi dalla fine, è troppo poco. Questo è un dato di fatto.
Errori tecnici, tattici e perchè no, anche arbitrali, hanno fatto si che si mischiassero le carte sia all’andata che al ritorno.
Due gol preso in fotocopia, dove bastava un semplice fallo tattico a decine e decine di metri da Meret, fanno rabbia e non danno la dimensione di ciò che poteva essere e non è stato.
La differenza è in quel confronto tra Leao e Kvara con il primo che sta facendo una stagione giocando a nascondino e il secondo stellare. Ma in questi 180′ minuti i ruoli si sono invertiti: il georgiano sbaglia l’inimmaginabile. Il rigore tirato male all’81esimo ne è l’emblema.
Osimhen è mancato tanto all’andata anche solo per il fatto che la sola presenza ha tenuto in “ansia” i centrali del Milan.
La qualificazione l’hanno decisa gli episodi, una maggiore applicazione, uno spirito di sacrificio che il Milan ha messo in campo con un catenaccio anni ’80, palla lunga e pedalare.
Il presunto fallo di Leao su Lozano al 37esimo può solo aumentare il rammarico, come la tanta sfortuna sugli infortuni. Ma, come dice Spalletti, delusione sì, ma bisogna ringraziare questi ragazzi che stanno facendo una stagione memorabile.
Certe battute d’arresto possono solo far crescere un gruppo vivo e sano che da qui a poco, particolare da non dimenticare affatto, attaccherà la toppa tricolore alle proprie maglie.
La delusione e la rabbia chiamano ad un pronto riscatto già a Torino contro l’odiata Juve per mettere il punto esclamativo, ora, sul campionato.