- 27 Febbraio 2023
Il Napoli più forte dell’era De Laurentiis e il manifesto di Luciano Spalletti

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Nel frattempo l’Inter cade sul campo del Bologna per 1-0 e scivola a meno 18 dal Napoli: stesso discorso per il Milan, in attesa di Cremonese-Roma
Mentre l’Eintracht martedì scorso decideva di barricarsi fin dai primi minuti del match di Champions contro il Napoli, non c’era preoccupazione. Mentre gli azzurri faticavano – con un palleggio paziente – a trovare la giusta giocata per scardinare quello che nella vulgata popolare viene definito catenaccio, non c’era ansia. La sensazione che accompagnava lo scorrere della gara era la fiducia nel trovare prima o poi il modo per far crollare le mura difensive. Difatti, dopo il vantaggio siglato di Osimhen, i tedeschi si sciolgono.
La partita di Francoforte è solo uno dei diversi modi di proporre calcio che danno vita al “manifesto” del Napoli di Luciano Spalletti. Se l’avversario decide di passare la gara arroccato in difesa e nella propria metà campo, gli azzurri prima o poi la via del gol la trovano. Se, al contrario, la strategia è quella di giocartela a viso aperto – l’Empoli ieri -, i partenopei vanno a nozze. Quando invece la tattica è quella di aggredire alto e pressare, Il Napoli o esce col palleggio o – in alternativa se si è in difficoltà – esiste l’arma Osimhen, da lanciare in lotta solitaria e spesso vincente contro la difesa avversaria.
Esistono poi fasi della gara in cui si può andare in sofferenza
Niente paura, il Napoli serra i ranghi, potendo contare su una fase passiva – di reparto e di squadra – solida e granitica e su un aggressività famelica volta alla riconquista immediata del pallone. Non a caso è la squadra con il minor numero di reti subite in campionato. Se poi tutto questo non dovesse bastare, la squadra può contare su due giocatori in procinto di laurearsi “top players”: Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, in grado di creare la magia che si rivela decisiva.
Infine, se proprio quanto descritto non dovesse ancora essere sufficiente, Spalletti tira fuori dalla panchina giocatori affamati pronti in grado di risolvere le cose anche con pochi minuti a disposizione. Un Napoli del genere, nel corso degli ultimi 10-12 anni non si è mai visto. “Cioè s foss vist na vota allor uno dice chell s’è vist…no nun s’è maje visto“. (Piccolo omaggio a Massimo Troisi, La Sceneggiata, ndr).
Ora, al di là delle vittorie e di eventuali conquiste di trofei, basta questo per affermare che si tratta del Napoli più forte dell’era De Laurentiis?