• 6 Gennaio 2023

Radio CRC- Giuseppe Pastore: “Forza del Napoli è la rosa molto ricca. La partita contro la Juve in un ambiente caldo”

Radio CRC- Giuseppe Pastore: “Forza del Napoli è la rosa molto ricca. La partita contro la Juve in un ambiente caldo”

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Il giornalista Giuseppe Pastore è intervenuto ai microfoni di Radio CRC durante la trasmissione: “Si gonfia la rete”

Queste le sue parole:

“Ciò che ricordiamo del mese di novembre può non ripetersi a gennaio. Rrahmani forse è stato un po’ un rischio schierarlo contro un attacco come quello dell’Inter, lo avrei sperimentato più a Genova. Fatico a trovare qualcuno del Napoli che abbia giocato sopra la sufficienza. Secondo me è una questione psicologica. Forse i giocatori sono andati a San Siro con l’idea di non sfoggiare il calcio propositivo esposto con le altre big. Il campionato con otto punti di vantaggio a gennaio non si può gestire. È stata una lezione per Spalletti che arriverà a tutti i giocatori.

Ricordiamo che tra una settimana c’è la partita contro la Juventus. Allegri ha costruito una specie di piccolo mito su se stesso, con la difesa come punto di forza e la cinicità. Sono curioso di vedere la Juventus a Napoli in un campo molto caldo dove credo ci sarà l’idea di non perdere. Anche il pareggio a Napoli può andare bene. Il grande asso della manica delle squadre del nord è quello di aspettare il Napoli che avrà un banco di prova interessante a Genova con le scorie di post San Siro. Credo che sia un po’ come la prima di campionato quando parti senza l’abitudine dei 90 minuti a livello agonistico e hai un po’ di alti e bassi. Credo che il Napoli abbia la possibilità di avere una rosa più ampia su cui dovrà contare dato che è stata la forza fino a novembre.

La forza del Napoli è avere una rosa molto ricca in cui non ci sono elementi di spicco tranne qualcuno. Spalletti dovrà individuare partita dopo partita il meglio che c’è per vincere senza pilota automatico tenendo i propri giocatori sulla corda fino a maggio. La partita contro la Sampdoria sarà molto interessante perché si gioca solo quattro giorni dopo San Siro, non è vero che un giocatore vale l’altro. Qui entra in gioco il mestiere dell’allenatore che ogni partita e ogni giorno deve scegliere chi mandare in campo. Credo che Spalletti non veda l’ora di fare questo lavoro”.

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