- 4 Aprile 2023
E ora in Champions ricordiamoci quei sorrisini rossoneri e gli sfottò sugli spalti

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Prima Lecce-Napoli e poi la Champions ma è innegabile che a Napoli si guardi già al 12 aprile: rigurgito d’orgoglio per i sorrisini e sfottò al “Maradona”.
Rialzarsi subito dopo la batosta al “Maradona”, ora tutti uniti verso l’obiettivo Champions: a S.Siro con in testa i sorrisini supponenti dei milanisti.
Sono passate circa 36 ore dal fischio finale di Napoli-Milan. Al “Maradona”, in campo e sugli spalti è successo di tutto: con la squadra azzurra lontana parente di quella ammirata fino ad oggi in Italia e in Europa e gli scontri fratricidi in Curva B con famiglie a scappare dall’impianto. E intanto nello spicchio ospite volavano insulti, sfottò e goliardia pura con tamburi e bandiere.
Un settore ospite che ci cantava in faccia, nella testa e nell’anima in quello che un tempo era il 12esimo uomo in campo e oggi, quasi, nemico numero uno del Napoli squadra e società.
L’antipasto Champions è rimasto indigesto agli azzurri che non potevano prevedere una simile debacle. Una vittoria di Pirro, invece, per il Milan che però potrebbe trarre beneficio psicologico in vista della doppia sfida europea.
Una nottataccia per il Napoli, senza appello alcuno. Ma qualcosa di buono può aver portato la clamorosa sbandata.
Champions, scatto d’orgoglio azzurro. Ma il tifo dovrà essere di nuovo un fattore.
L’esultanza di Leao, Giroud e Saelemaekers che accarezzano il tricolore sul loro petto a voler ribadire che i Campioni sono loro, i sorrisini degli altri e l’arroganza dei dirigenti negli spogliatoi: cos’altro dovranno sopportare ancora i calciatori in maglia azzurra e Spalletti?
A Milano, il prossimo 12 aprile, serve lo scatto d’orgoglio. A S.Siro con circa 25mila napoletani al seguito, bisogna dimostrare che in campo vorrà essere premiata la squadra che vuole fare la storia e non chi la esibisce nel DNA. In campo non andranno nè vecchie glorie, nè la vecchia storia, nè il 4-0 di domenica e nè i comunque pesanti 20 punti di vantaggio in classifica.
Il Napoli dovrà avere fame, non dimenticandosi dell’affronto subìto in casa propria. I tantissimi tifosi azzurri che invaderanno il “Meazza” faranno, certamente, il loro dovere come in tutte le trasferte azzurre.
Si spera solo di rivedere e risentire il ruggito del vecchio San Paolo al ritorno: che ci sia una tregua. Godiamoci il momento e proviamo ad entrare nella leggenda: il Napoli è di tutti, il Napoli va sostenuto, abbandoniamo l’autolesionismo che purtroppo contraddistingua la città più bella del Mondo.
Rigurgito d’orgoglio, con prove generali venerdì a Lecce, per rivivere, almeno per qualche ora, la grandezza della Napoli Capitale che fu.