• 20 Febbraio 2023

La lezione di Spalletti. E ora chi sogna non ha voglia di svegliarsi

La lezione di Spalletti. E ora chi sogna non ha voglia di svegliarsi

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La lezione di Spalletti che ha ribaltato l’assunto per il quale “per vincere servono campioni”.

Spalletti sta dimostrando che per portare titoli non servono campioni: la grande lezione del tecnico toscano ai soloni del calcio.

Il Napoli di quest’anno non sta dominando un campionato ma sta mettendo in piedi una vera e propria marcia trionfale e lo sta facendo con uno degli allenatori più sottovalutati del panorama italiano.

Spalletti porta con se, alla soglia dei 64 anni, ancora l’etichetta del personaggio polemico, troppo aziendalista e che soffre le pressioni. Uno di quegli allenatori che non hanno mai vinto nulla di importante (come se i due titoli di campione di Russia non contassero nulla, Mancini ad esempio proprio alla Zenit non ha vinto, ndr).

In ambito nazionale il buon Luciano ha vinto “solo” 2 Coppa Italia e una Supercoppa con la Roma sfiorando lo Scudetto con la stessa centrando il record di punti in serie A.

A Napoli sta facendo molto di più. Qualcosa di semplicemente clamoroso per certi versi.

Sta riportando gli azzurri sul tetto d’Italia dopo ben 33 anni con un distacco imbarazzante sulle inseguitrici, in un anno che, tra l’altro, nessuno credeva nel Napoli.

Dal ridimensionamento ai Grandi Sogni.

Qualche mese fa, in estate, tra la frescura delle Dolomiti e le montagne abruzzesi, si parlava di ridimensionamento. Nessuna campagna acquisti da Scudetto, insomma.

“Per vincere ci vogliono i Campioni. Punto!” Ritornello sentito troppe volte. Spalletti sta riuscendo in un’ impresa iniziata con la partenza di Koulibaly, il miglior difensore della Serie A.

Oltre al franco senegalese sono andati via in serie anche Mertens, Insigne, Fabian Ruiz, Ospina…praticamente uno smantellamento. Zero possibilità di Scudetto, addirittura i soliti soloni portavano il Napoli fuori dalla zona Champions nelle famose griglie estive.

Poi quello che non ti aspetti. La magia di Giuntoli, ADL e Spalletti. Il KK sostituito con un marcantonio coreano che giocava in Turchia, regia affidata ad un “cinghialotto” slovacco fino a qualche tempo fa oggetto misterioso e spazio in attacco ad una furia georgiana che giocava nella sconosciuta Dinamo Batumi.

Una delle favole calcistiche più belle degli ultimi anni. Lezione a chi invoca grandi nomi, ingaggi top o a chi piange la partenza di un campione (o presunto tale).

Domani la Champions e occhio che il sogno può continuare anche in Europa, perchè si sa chi sogna non ha alcuna voglia di svegliarsi…

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